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“Lavoro: calano gli occupati a Maggio, sale la disoccupazione.” Ma lo pensi anche tu?



Se abiti a Milano (ma non solo).

E questa mattina hai preso la metro.

E nel prendere la metro hai deciso di chinarti e prendere uno dei pochi quotidiani gratuiti Metro rimasti.

E anche tu hai letto il trafiletto in seconda pagina in basso a sinistra categoria "Lavoro".

Ecco: se anche tu sei tra questi, ma anche se non lo sei, qualche lampadina in testa dovrebbe essertisi accesa.

 

Perché quel trafiletto recita:

“A Maggio diminuiti gli occupati”

e Metro (ndr: ogni riferimento a giornali o testate editoriali è puramente casuale) non è il solo a sentenziarlo.

Tra ieri ed oggi le maggiori testate editoriali giornalistiche online e su carta stampata hanno posto ben in vista nero su bianco titoli come









Ed è tutto qui, qui, qui, qui, qui, qui, qui, qui e qui.

E a me, onestamente, la domanda sorge quasi spontanea: ma siamo tutti convinti che sia vero?

Come al solito la verità sta nel mezzo, ma non nel senso che quei dati non siano veri, anzi, ma che fra tutti forse gli unici che la dicono correttamente sono quelli dell'Università della Cattolica, con un trafiletto comparso sul quotidiano Leggo di questa mattina e su diverse testate online (una fra tutte La Repubblica di Milano):


Eh già, questa è la scomoda verità: mancano i candidati.

Il motivo? Semplice ma complesso allo stesso tempo. Ce lo dice persino Bill Gates, che l'aveva capito e chiarificato nel suo intervento al TED Talks del 2013


“Everyone needs a Coach.”

Tutti noi abbiamo bisogno di un Coach, di qualcuno che ci guidi con chiarezza e senza tanti fronzoli da un punto A ad un punto B, aiutandoci con il giusto metodo adattato su di noi e che ci stimoli e scuota un po' - soprattutto - per farci tirar fuori il meglio di noi, con azioni e un piano concreto ad personam.

Il problema, se così vogliamo chiamarlo (fa sempre figo la parola "problema" e acchiappa un sacco di click), è che nel nostro paese purtroppo vediamo sempre il risultato puramente analitico e finale di una situazione senza però andare a scandagliare a fondo le motivazioni e il percorso che ci ha portato a ciò.

La principale ragione che spinge i dipendenti a rassegnare le dimissioni è una miglior offerta per condizioni economiche (nel 58% dei casi), seguita dalla possibilità di più rapidi avanzamenti di carriera altrove (33%) e dalla scelta di cambiare professione (32%). Per trattenerli, i benefit su cui le aziende sembrano puntare maggiormente sono i bonus (62%), i piani di formazione e accrescimento delle competenze (58%), la mensa aziendale oppure i ticket (57%).

Mensa aziendale? ticket?! addirittura il 57% delle aziende?!? Ma siamo seri?

Se ognuno di noi seguisse realmente il proprio personale percorso di vita, che è singolo e indipendente dalla realtà del lavoro che ci circonda, non influenzato cioè da "l'azienda X mi dà questo, l'azienda Y mi dà qualcosa in più allora vado da X", se ognuno di noi seguisse questo percorso personale di vita, guidato magari da un Coach professionista, sono certo che titoli intimidatori come quelli di questi giorni non esisterebbero più.

Come possiamo pensare che i nostri ragazzi, i giovani di oggi, gli studenti e tutti coloro che sono alla ricerca di lavoro, leggendo questi titoli di giornale, possano essere stimolati positivamente ed essere ottimisti nei confronti del mondo del lavoro?

Io, onestamente, non lo sarei.

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